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Mesola

Storia e curiosità

Mesola si trova nel Delta del Po, a sud del ramo denominato Po di Goro che rappresenta la divisione tra il Veneto e l'Emilia-Romagna. Fino al X secolo quello che oggi è l'abitato di Mesola era ancora occupato dal mare e, solo dopo il progressivo avanzare della linea di costa, si formò una lingua di terra sulla quale si alternarono differenti proprietari. Alla fine del XV secolo la Casa d'Este acquistò questa terra per trasformarla in riserva di caccia e costruire una Delizia fuori città, grande centro che contrastasse la potenza commerciale e militare di Venezia.

Questo ambizioso progetto di pianificazione economica si interruppe con la fine della Signoria degli Estensi a Ferrara; poi i territori passarono sotto il controllo della Casa d'Austria, dello Stato della Chiesa e francese. All'inizio del Novecento vennero poi realizzate le grandi opere di risanamento dei terreni soggetti alle acque, noti come Bonifiche. 

Il Castello di Mesola, annoverato tra le Delizie Estensi, è considerato il primo sito da visitare partendo da Mesola. Di fondamentale importanza il percorso cicloturistico Delta del Po, uno straordinario itinerario che accompagna il grande fiume negli ultimi chilometri della sua ricerca del mare, per una visita naturalistica del Gran Bosco della Mesola, Riserva Naturale che rappresenta uno degli ultimi e meglio conservati residui di bosco di pianura, memoria delle antiche foreste che si trovavano fino a qualche secolo fa lungo la Costa Adriatica.

Cosa visitare

Il Castello di Mesola
Immancabile è una visita a una delle Delizie Estensi situate proprio a Mesola. Il Castello di Mesola è una delle 19 prestigiose residenze (chiamate delizie) degli Este. Si trova nel comune di Mesola in piazza Umberto I. Realizzato tra il 1578 e il 1583 su volere di Alfonso II d’Este, fu utilizzato dagli estensi come dimora durante le battute di caccia nel Bosco di Mesola. Quattro imponenti torri, mura merlate, grandi finestre fanno del Castello una struttura a metà tra una fortezza e una dimora di lusso, protetta da nove miglia di cinta muraria.

La prima sala del castello accoglie il pubblico con il tema del rapporto della Delizia Estense con il territorio circostante, come la Sacca e il Porto di Goro, il lungo viale alberato, la cinta muraria inerente al recinto della Delizia. La seconda sala sviluppa il tema della flora e della fauna durante il ciclo delle quattro stagioni nel Gran Bosco della Mesola, dove il protagonista assoluto è il leccio, un tipo di quercia caratteristica della macchia mediterranea.

Il percorso propone l’atmosfera che si può percepire nel Parco delle Duchesse, radura circolare di circa due ettari dove non nascono alberi ad alto fusto, ma è presente un ampio prato di muschi e licheni. Una leggenda vuole che questo prato fosse frequentato dagli Estensi nei loro momenti di svago presso la Tenuta.

Il castello ospita al secondo piano il “Museo del Cervo e del Bosco della Mesola", con pannelli, studi e ricostruzioni dell’evoluzione e dell’habitat del cervo di Mesola, unica specie autoctona dell’Italia Peninsulare e presente unicamente all’interno della riserva demaniale “Gran Bosco della Mesola” in circa 150 unità; il percorso espositivo ne riassume il cammino, documentando le tracce nella storia e nella cultura del ferrarese, nel culto cristiano, nell’arte e nella tradizione rinascimentale della Corte Estense di Ferrara.

l Museo del Bosco e del Cervo della Mesola ha ottenuto lo status di Museo di Qualità riconosciuto dall’Istituto per i Beni Culturali dell’Emilia-Romagna. Tante le attività proposte: escursioni guidate gratuite in bicicletta nel Gran Bosco della Mesola; visite guidate al Museo del Bosco e del Cervo, presso il Castello Estense di Mesola; assaggi di prodotti enogastronomici locali in Piazza Santo Spirito; escursione in battello sul Po di Goro; Mostra mercato: Tartufi, funghi, prodotti biologici, cibi tradizionali, mercatino dell’oggettistica e del piccolo artigianato. Stand gastronomico all’interno del Castello Estense di Mesola con specialità locali (tartufi e funghi).

Una curiosità: grazie al particolare terreno sabbioso di questo territorio ai margini del Gran Bosco della Mesola, si produce un tipo di radicchio dolcissimo, dal gusto intenso che ben si sposa con la preparazione di ricette tradizionali o con la fantasiosa sperimentazione di nuovi e particolari abbinamenti enogastronomici







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